Due visioni, un solo obiettivo? Cosa possono imparare l’una dall’altra Open Banking e Blockchain
1. Introduzione
1.1 Perché mettere a confronto questi due mondi
Sia Open Banking che la blockchain vogliono innovare il mondo della finanza, ma lo fanno da due prospettive opposte. Il primo si muove dentro il sistema, la seconda lo vuole ripensare da zero. In questo articolo approfondiamo come regolamenti, gestione del rischio e scelte tecnologiche influenzano entrambi – e cosa serve per orientarsi con criterio in questo nuovo scenario.
1.2 Rischio e regolamentazione: il punto di contatto
Open Banking permette a terze parti autorizzate di accedere ai dati bancari, secondo regole ben precise. La blockchain invece punta tutto sulla decentralizzazione, i contratti intelligenti e la disintermediazione.
Eppure, entrambe si scontrano con le stesse esigenze: sicurezza, compliance, fiducia. I regolatori devono bilanciare apertura e tutela, e questo equilibrio definirà quanto velocemente (e bene) le due tecnologie verranno adottate.
2. Le basi regolatorie
2.1 Il quadro normativo di Open Banking (PSD2, RTS...)
Open Banking ha preso slancio grazie a normative come la PSD2, che obbliga le banche europee ad aprire i conti – con il consenso dell’utente – ad altri operatori.
Se vivi in Europa, probabilmente hai già avuto a che fare con l’autenticazione a due fattori nei pagamenti online. Non è stata una partenza brillante, ma oggi è diventata uno standard solido.
Le RTS (Regulatory Technical Standards) definiscono i dettagli tecnici: sicurezza delle API, autenticazione forte, comunicazione sicura. Risultato? Più concorrenza, più trasparenza, e – se tutto va bene – più innovazione.
2.2 Norme crypto: MiCA, FATF, SEC/CFTC
Nel mondo cripto, la regolamentazione è ancora un puzzle. Ogni giurisdizione va per conto suo, i riferimenti sono pochi e spesso instabili.
Ma attenzione: gli attori seri vogliono regole. Senza una cornice chiara non arrivano gli investitori istituzionali, né i clienti che contano.
I principali riferimenti oggi sono:
MiCA (Markets in Crypto-Assets): L’Unione Europea introduce un framework completo che fissa chi può fare cosa nel mercato crypto. Più chiarezza, meno ambiguità.
Linee guida del FATF (GAFI): Applicano alle crypto le stesse regole antiriciclaggio e antiterrorismo (AML/CFT) previste per la finanza tradizionale. In altre parole: KYC obbligatorio per i fornitori di servizi.
USA: tra SEC e CFTC: Negli Stati Uniti è tutto più caotico. Le autorità si sovrappongono e il quadro resta incerto, il che rallenta la crescita istituzionale del settore.
Morale: qualche passo avanti c’è stato, ma manca ancora un coordinamento globale credibile.
2.3 Innovazione e compliance: trovare l’equilibrio
Troppa regolamentazione frena tutto. Troppa libertà, invece, fa scappare chi cerca sicurezza. Il futuro di entrambe le tecnologie dipende dalla capacità di creare regole che proteggano senza soffocare l’innovazione.
3. Rischi concreti e gestione nella pratica
3.1 Rischi operativi in Open Banking: API, data leak e UX
Aprire l’accesso ai dati bancari via API porta molti vantaggi – ma anche nuovi rischi. I dati sono sensibili, vanno protetti con cura, e ogni misura di sicurezza aggiunge frizione all’esperienza utente.
Autenticazioni multiple, controlli rigorosi, monitoraggio continuo: tutto necessario, ma anche difficile da gestire. Un errore di logging o un endpoint vulnerabile bastano per mettere tutto a rischio.
3.2 Rischi blockchain: smart contract, chiavi private, complessità
Nel mondo decentralizzato, sei tu il custode. Perdi la chiave? Nessuno può aiutarti. Firmi un contratto truccato? Affari tuoi.
La trasparenza della blockchain è un vantaggio, ma richiede un alto livello di responsabilità individuale. Per questo molte aziende offrono custodia e soluzioni ibride, che aggiungono un livello di sicurezza.
Il vero problema arriva quando si va oltre le semplici transazioni: DeFi, dApps, logiche complesse – tutti scenari dove il rischio aumenta. E dove spesso serve comunque una controparte fiduciaria.
3.3 Rischi sistemici: stablecoin, bug nei protocolli, effetti domino
Stablecoin e DeFi sono tra i settori più esplosivi dell’ecosistema crypto – e anche i più fragili. Se salta un algoritmo o si perde la parità con il dollaro, i danni possono essere enormi.
I player istituzionali temono gli effetti a catena. Per evitarli servono audit indipendenti, buona governance, e protocolli robusti. La fiducia non si improvvisa.
4. Tecnologia: approcci diversi, obiettivi simili
4.1 API vs Smart Contract
Open Banking si basa su API ben definite, che collegano banche e terze parti. La blockchain automatizza tutto con i contratti intelligenti.
Le API sono familiari, ma esposte ai rischi tipici del web. I contratti smart sono “trustless” – ma rigidi: se il codice è sbagliato, non si può correggere.
Entrambi i mondi richiedono test intensivi, auditing continuo e attenzione costante.
4.2 Privacy e identità: GDPR vs identità sovrana
I dati finanziari sono ultra-sensibili. In Europa la GDPR detta legge: consenso, diritto all’oblio, uso limitato dei dati.
La blockchain punta invece sull’identità self-sovereign (SSI): l’utente controlla e condivide solo ciò che serve. Bello sulla carta – ma difficile da far convivere con una rete pubblica e immutabile.
4.3 Standard e interoperabilità
Senza standard, niente scalabilità. Open Banking in Europa si affida a specifiche come quelle del Berlin Group. Il mondo Ethereum ha i suoi ERC, che regolano token e interazioni.
I ponti tra blockchain cercano di far dialogare reti diverse – con rischi ancora elevati. Ma chi riesce a creare ponti sicuri vince tutto.
5. Adozione e dinamiche di mercato
5.1 L’interesse istituzionale cresce
Le banche non restano più a guardare. Con l’Open Banking collaborano con le fintech. Sul lato crypto, lanciano servizi di custodia e usano blockchain per il settlement.
Quando i grandi nomi entrano in gioco, il mercato si struttura – e arrivano nuove regole (e nuove opportunità).
5.2 Scalabilità: infrastruttura bancaria vs Layer 2
Le banche gestiscono milioni di transazioni al giorno, ma spesso su sistemi vecchi. Le API di Open Banking sono un’aggiunta – non sempre ottimizzata.
La blockchain soffre di congestione. Ethereum in alta stagione è inutilizzabile. I Layer 2 come rollup e sidechain aiutano, ma sono ancora poco accessibili.
Serve ricerca, sviluppo e... pazienza.
5.3 UX e compliance: una battaglia eterna
Sia nell’Open Banking che nella blockchain, il dilemma è lo stesso: come rendere sicuro un servizio senza renderlo inutilizzabile?
Troppi passaggi scoraggiano l’utente. Troppa semplicità apre falle. Il vero vantaggio competitivo andrà a chi trova il giusto equilibrio.
6. Futuro: convergenza o separazione?
6.1 Sinergie possibili: tokenizzazione, fiat ramp, KYC unificato
Immagina un mondo dove Open Banking offre i canali fiat, la blockchain tokenizza tutto, e l’identificazione utente è riutilizzabile ovunque.
Non è fantascienza. È già tecnicamente possibile. Serve solo volontà – e un po’ di coraggio.
6.2 Competizione: arbitraggio normativo, velocità d’innovazione
L’Open Banking si muove lentamente, ma con basi solide. La blockchain corre veloce, ma in territori incerti. Questo crea una competizione asimmetrica.
Le giurisdizioni “crypto-friendly” attraggono i progetti. Ma a lungo termine vincerà chi sa combinare regole chiare e velocità di esecuzione.
6.3 Collaborazione o frammentazione?
Il futuro può essere cooperativo: banche che usano blockchain nel backend, e API per il front-end. O può restare diviso, se gli incentivi restano divergenti.
Dipenderà da regolatori, aziende e – soprattutto – dai casi d’uso concreti che dimostrano valore.
7. Conclusione e takeaway
7.1 Cosa devono sapere banche, crypto e compliance
Open Banking porta struttura e sicurezza. La blockchain flessibilità e autonomia. Capire entrambi i mondi è ormai indispensabile. Restare chiusi in uno solo significa perdere opportunità (e competitività).
7.2 Strategia: prepararsi alla convergenza
Nonostante l’incertezza normativa, tutto indica una progressiva convergenza. Le banche esplorano blockchain. I progetti crypto si fanno istituzionali.
Servono prodotti agili, compliant e adattabili. E team pronti a evolversi.
7.3 Fonti e letture consigliate
Chi vuole approfondire può partire da: documenti ufficiali su PSD2, MiCA, linee guida FATF, paper della BIS e della Ethereum Foundation.
E poi: formazione continua. Smart contract security, RegTech, compliance evoluta. In questo settore, aggiornarsi non è un optional – è sopravvivenza.